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Come si chiamava originariamente la parola tempo? Risposta dettagliata

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Lo sapevate?

Come si chiamava originariamente la parola tempo?

La parola "tempo" originariamente caratterizzava solo il bel tempo e "maltempo" era il suo diretto contrario. L'aggettivo a radice singola "fine" è ancora usato solo nel significato di "chiaro". Etimologicamente, il tempo risale alla radice slava comune "anno", da cui in russo si formano anche le parole "adatto", "adatto".

Autori: Jimmy Wales, Larry Sanger

 Fatto interessante casuale dalla Grande Enciclopedia:

Quanto tempo ci vuole perché le unghie e i capelli di una persona crescano dopo la morte?

"Tre giorni dopo la morte, le nostre unghie e i nostri capelli continuano a crescere e le telefonate non bastano" - una delle ultime battute del grande Johnny Carson.

Tuttavia, qui il famoso presentatore televisivo, che ha intrattenuto il pubblico per decenni, si sbaglia chiaramente. Tutto questo è finzione al XNUMX%. Quando una persona muore, il suo corpo si disidrata e la sua pelle si irrigidisce, creando l'illusione della crescita di capelli e unghie.

L'umanità deve gran parte di questo equivoco a Erich Maria Remarque e al suo classico romanzo All Quiet on the Western Front, in cui Paul Bäumer, a nome del quale viene raccontata la storia, parla della morte del suo amico Kemmerich: "Mi viene in mente all'improvviso che questi chiodi non smetteranno di crescere, e dopo la morte di Kemmerich, continueranno a crescere per molto, molto tempo, come funghi bianchi fantasma in una cantina. Immagino questa immagine: si attorcigliano come un cavatappi e continuano a crescere e crescere, e con essi i peli di un teschio in decomposizione crescono come erba su una terra ricca, proprio come l'erba..."

Nonostante tutto ciò, la "vita" dopo la morte non si ferma, inoltre il tuo cadavere fiorirà letteralmente, per così dire, di un colore violento. Batteri, insetti, acari e vermi: per loro arriva il momento di una vera festa, che contribuisce notevolmente al processo di decomposizione.

Uno degli habitué più entusiasti del tuo corpo sarà il cosiddetto phrorid: è anche una mosca gobba, o "mosca della bara". Questa mosca - conosciuta anche come "mosca di fretta" per via del suo volo goffo - è in grado di trascorrere tutta la sua vita sottoterra, nutrendosi esclusivamente di cadaveri in decomposizione.

Le megattere sono particolarmente avide di carne umana. È comune che queste mosche scavino un metro di profondità nel terreno per raggiungere la bara.

Una specie di mosca gobba, del genere Arosephalus, è stata recentemente utilizzata per controllare una fiorente popolazione di formiche di fuoco (o formiche azteche) introdotte nel sud-est americano negli anni '1930 da una nave mercantile brasiliana. Le mosche depongono le uova nella testa delle formiche. Le larve si nutrono del contenuto delle teste delle formiche e si schiudono dopo pochi giorni.

 Prova la tua conoscenza! Lo sapevate...

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